Storia di una guerriera di nome Marzia

Tutto ebbe inizio quella mattina del 12 Maggio 2013, ore 9,30 sala visite: Signora mi dispiace dirglielo ma un battito non c’è più. E’ come se mi rifiutassi di capire, il mio sogno si era frantumato per sempre,il buio e il dolore,paura al di sopra di tutto, dobbiamo fare in fretta per salvare l’altra gemellina .

Sala operatoria:

L’anestesista mi chiede: Come chiamiamo la bimba? MARZIA, rispondo. Oggi è la festa della Mamma forza!! Coraggio!!Un bel respiro per Marzia che sta nascendo. Sulla mia sinistra una Dr.ssa in Camice bianco e mascherina, si sposta leggermente dalla bocca lamascherina e con un sorriso si presenta:

    “Mi chiamo Caterina Cacace “MI PRENDERO’ CURA”di sua figlia”.

Non vidi Marzia subito, ma ricordavo le parole dell’anestesista che quando la vide il suo volto impallidì mi disse solo:

 E’ PICCOLA …TANTO PICCOLA.

      Marzia pesava solo 640 grammi ed è nata alla 27° settimana, le sue gravi condizioni pesavano come   un macigno, fu subito intubata, ventilata meccanicamente.

In tutto il suo percorso è stato un continuo bisogno di ossigeno, non riusciva a respirare in modo autonomo.

     “Non avevo mai visto un essere così piccolo”

i miei occhi percorrevano solo i suoi ossicini l’unica cosa che riuscivo a vedere era penoso per me vedere il suo corpo così debilitato pieno di tubicini dalla testa ai piedi … poi mi sono soffermata sui suoi occhi

    SPALANCATI mi fissavano e la manina tesa verso di me, spesso gli scappava pure un sorriso, la sua forza era nei suoi occhi mi dicevano Mamma ASPETTAMI!

Per complicare le cose un ampio Dotto di Botallo la stava scompensando sia a livello respiratorio che cardiaco, così si dovette decidere per un intervento chirurgico per chiudere la volvolina del cuore che l’avrebbe portata triste a dirsi alla fine della sua vita se lasciata così.A sole 2 settimane dalla nascita fu operata dall’Equipe del Bambin Gesù che opera a Taormina, in quel momento mi aspettavo li il peggio

QUEL GIORNO SOLO QUEL GIORNO EBBI IL CORAGGIO DI PREGARE DIO era l’unica cosa che mi venne dal cuore spontanea quando non hai altro su cui sperare …Fai che lei viva!!!

Il momento che mi ha ripagata è stato il dopo intervento al cuoricino la sua resistenza fisica la sua voglia di vivere era esplicita. Siamo stati in Tin quasi 4 mesi vissuti appieno non si è fatta mancare niente la piccola Marzia,anemia, infezioni,crisi respiaratorie… ho aspettato con ansia il giorno che finalmente ho potuto prenderla tra le braccia nonostante tubi chepenzolavano da tutte le parte il suo corpo sulla mia pelle, sentire il suo respiro nel mio i nostri cuori vicini. La piccola in quell’istante e per tutto il tempo un ora circa saturava al 100%. Quanti traguardi, il suo primo Kg, il passaggio in patologia dopo quasi 3 mesi di terapia intensiva, la gioia di vederla vestita in mezzo a tanti altri bambini e il 26 agosto la rinascita a casa. Penso che rivivere o raccontare tutti quei mesi è un ardua impresa perchè ci sono cose che resteranno per sempre tue comunque

Marzia VIVE

e in ogni suo gesto anche un semplice sbadiglio per me è qualcosa di eccezionale. Ci hanno portato con mano sempre lo Staff della Terapia Intesiva Neonatale di Patti i Medici e gli Infermieri curando con amore i più piccoli dettagli di una travagliata Storia che è la nostra vita.

La Mamma di Marzia

Author: REMI

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